venerdì 7 dicembre 2007

Il quarto numero de "la Macchina Mondiale"/ Novembre 2007:

Editoriale:

Sotto lo stimolante auspicio dei lettori, di quelli ormai “affezionati” come anche di quelli futuri, nasce questo quarto numero della rivista, che vede pressoché immutata la natura del suo obiettivo: informare, in tutte le possibili accezioni del termine, e nella ovvia limitazione di spazio concessa.
Ciò non senza qualche “vagabondaggio letterario”, che possa offrire, accanto all’articolo di attualità o a quello culturale, una (diversa, ma egualmente importante) occasione di riflessione, persino di “svago”, poi che una monolitica raccolta di contributi meramente “giornalistici” od orfana di divagazioni ed approfondimenti culturali, ebbene, non rientrava nei nostri intenti.
Per ciò anche in questo numero, lo spettro dei temi trattati sarà ampio e variegato: emblema non di dubbia coerenza, ma di pluralità di vedute.

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http://lamacchinamondiale4.blogspot.com/


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...40 anni dalla morte di Ernesto Che Guevara...












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Le scelte coatte sui locali non favoriscono concerti e alternative socioculturali

Urbino e la chiusura obbligatoria delle 2
E se Marx venisse in aiuto della musica?


di Leonardo Pegoraro*

su Liberazione del 15/12/2007

Alle 2.00 i battenti dei locali che si trovano all'interno delle mura vanno chiusi. Così l'ordinanza che il Comune di Urbino ha emesso un anno fa per garantire l'ordine pubblico notturno. Se è vero infatti che noi giovani siamo una risorsa, non solo economica, per la città è vero anche che quando "disturbiamo" i cittadini durante le ore notturne costituiamo un problema reale. Specie poi se alcuni si danno a veri e propri atti di vandalismo e violenza. Ma come spesso accade quando si sceglie la strada delle soluzioni coatte, l'obbligo di chiusura preventiva dei locali non ha certo sortito gli effetti sperati. Questo per una serie di contraddizioni come il fatto che sono esenti da tale obbligo, in quanto disco-pub, il "Makkia" e l'"It Glamour Pub" che, appena fuori dalle mura della città, ben si prestano a raccogliere chi dal centro esce dai locali in chiusura, ma non il bar "la Stazione", parecchio distante dalle mura, il quale oltretutto due volte la settimana investiva sulla musica dal vivo. Premiando, di fatto, la cultura musicale del dj a discapito di quella "live", non si è infatti scelta la strada, più saggia, di offrire a noi giovani alternative socio-culturali. Se infatti avessimo di che svagarci forse alcuni di noi non si darebbero più a quegli atti tipici di un gratuito alcolismo. Verrebbe meno la triste scelta obbligata di trascorrere le nostre notti urbinati soli in compagnia dell'alcol, se di tanto in tanto avessimo la possibilità di assistere ad un concerto o, ad esempio, ad una presentazione notturna di un libro con tanto di lettura da parte dell'autore, senza nulla togliere ad altre forme artistiche di intrattenimento. Allora che fare? Forte della proposta di legge sulla musica che Rifondazione, sull'originaria istanza e sulla spinta di Audiocoop, presenterà a gennaio, una ordinanza eretta a stile di vita, volta a promuovere davvero l'interesse reciproco dei diversi soggetti chiamati in causa (giovani, locali e cittadini), dovrebbe dire: "Tu, gestore del locale, vuoi tenere aperto un'ora in più? Bene, lo puoi fare ma solo se intrattieni i tuoi clienti promuovendo attività artistiche come la musica dal vivo". Questa ipotetica ordinanza dovrebbe cioè agevolare quei locali che si impegnano ad ospitare band musicali od altre performance artistiche, permettendo di tenere aperto un'ora in più e di rifarsi così delle spese dovute alla retribuzione degli artisti ingaggiati. Di più: nell'organizzazione, coordinamento e controllo della buona riuscita dell'eventuale realizzazione di questa proposta, potrebbero farla da protagoniste le associazioni culturali della città, giovanili e senili, senza così gravare direttamente sull'amministrazione comunale. Le modalità? Tutte da studiare e mettere nero su bianco. Colorando di musica le notti urbinati invece di renderle grigie con l'obbligo di chiusura anticipata, noi nottambuli potremmo dare il meritato riposo all'ordine pubblico notturno, categoria abusata. Non è stato forse Marx a insegnarci che essere radicali significa andare sempre all'origine del problema? Allora proviamoci. E vediamo se i risultati ci daranno ragione.

*Giovani Comunisti - Urbino

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